lunedì 1 ottobre 2007

viata attiva, più salute

Vita attiva, più salute

http://www.ministerosalute.it/dettaglio/phPrimoPiano.jsp?id=457

Sport e salute per tutti. E' questo lo slogan del Protocollo d'intesa, siglato tra il Ministro della Salute Livia Turco e quello per le Politiche giovanili e le Attività sportive Giovanna Melandri. Il Protocollo si inserisce nell'ambito del programma quadro "Guadagnare Salute" e ha come scopo fondamentale quello di sensibilizzare la popolazione, giovane in particolare, sull'importanza di uno stile di vita attivo. Si tratta, infatti, di un efficace strumento per prevenire rischi per la salute, promuovere lo sport tra le persone diversamente abili e proporre modelli estetici corretti. Le linee di intervento fondamentali sono nove, ciascuna con un suo specifico obiettivo:

Promozione dell'attività motoria, in particolare iniziative di informazione e di comunicazione per sensibilizzare i giovani.
Certificazione e monitoraggio della salute della popolazione dedita all'attività sportiva amatoriale e dilettantistica, attraverso azioni concordate con i professionisti della salute, miranti all'orientamento nell'attività fisica e alla prevenzione dei rischi.
Attività fisica delle persone diversamente abili, favorendo la diffusione delle tecniche di riabilitazione basate sull'attività sportiva e rendendo accessibili ai portatori di disabilità fisica le strutture dedicate all'attività motoria e allo sport.
Ritardo, disagio psichico o malattia mentale, incentivando l'attività fisica delle persone con questi problemi, per prevenire alcune forme di disagio psichico e quale strumento terapeutico-riabilitativo.
Disturbi del comportamento alimentare, per favorire un rapporto equilibrato con l'immagine corporea, vista l'importanza dei fattori socio-culturali nell'insorgenza e nella diffusione, in particolare tra i giovani, dei disturbi del comportamento alimentare.
Disagio giovanile, lo sport quale efficace strumento per l'azione di contrasto alla devianza giovanile e di integrazione dei soggetti in condizioni di disagio o marginalità sociale.
Doping involontario, comportamenti di dipendenza, abuso di bevande alcoliche, con iniziative di informazione e di comunicazione che diffondano messaggi volti alla prevenzione e un monitoraggio dei messaggi pubblicitari e mediatici.
Rete integrata di referenti, programmazione congiunta e diffusione delle buone prassi, per favorire la condivisione di conoscenze ed esperienze a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, al fine di promuovere la diffusione delle buone prassi.
Comunicazione e informazione, iniziative da realizzare nell'ambito di eventi sportivi a carattere nazionale, a partire da quelli programmati per l'anno 2007.

domenica 30 settembre 2007

Oliviero Toscani “shock” contro l’anoressia

Martedi' 25 settembre 2007
http://www.babiloniamagazine.it/leggi.php?p=s1739&gg=0

Da oggi nelle grandi città italiane, aggrappata ai cartelloni pubblicitari tre metri per sei, una giovane donna con il viso scavato, gli occhi incredibilmente tristi e un corpo nudo che è soltanto un mucchietto di ossa, ci guarderà diritti in faccia per testimoniare il dramma di una malattia troppo spesso sottovalutata.

La campagna “No anorexia” ideata da Oliviero Toscani per il marchio “Nolita” e appoggiata dal Ministro della Salute Livia Turco, parte in contemporanea all’inizio della settimana della moda di Milano. Il fotografo stesso ha definito l’immagine shock come «una sorta di urlo di Munch» lanciato contro l’anoressia.

Toscani non è nuovo a campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione sociale provocatorie. Ricordiamo quella progettata due anni fa per il marchio di abbigliamento RaRe, in cui due uomini di toccavano e baciavano.

Melandri, dubbi sulla campagna Toscani

http://www.agi.it/milano/notizie/200709282035-cro-rmi1057-art.html

(AGI) - Milano, 28 set. - "Nutro forti dubbi sulla campagna pubblicitaria ideata da Oliviero Toscani per la casa di moda Nolita sull'anoressia". Lo sostiene, in una nota, il ministro per le politiche giovanili Giovanna Melandri. "Come ci hanno segnalato negli ultimi mesi molti esperti, infatti - aggiunge - esibire il corpo di una giovane donna malata rischia, seppure involontariamente, di produrre stigma nei confronti delle ragazze cadute drammaticamente nel fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare. Contrastare l'anoressia non vuol dire lanciare immagini shockanti nel mare magnum mediatico, ma significa pianificare campagne di prevenzione di lungo termine che non ignorino la vera natura dei disturbi del comportamento alimentare che sono malattie psichiatriche serie, disagi dell'anima. Ritengo, peraltro, che al di la' di iniziative-spot di carattere pubblicitario, le case di moda dovrebbero mostrare il loro senso di responsabilita' attraverso impegni concreti, come quelli che abbiamo chiesto loro attraverso il Manifesto nazionale di autoregolamentazione della moda contro l'anoressia, firmato lo scorso 22 dicembre. Ad esempio, mettendo a disposizione delle clienti, nei negozi, taglie come la 46 e la 48, evitando di portare sulle passerelle modelle di una magrezza 'malata' e impegnandosi a trasmettere un modello di bellezza quantomeno diversificato". (AGI)